Viaggi, passaggi, trasformazioni e scoperte, il percorso creativo di Antonella Privitera è una esplorazione interiore di dimensioni apparentemente nascoste ma infinitamente estese. Ogni opera è un passaggio di stato, un portale di collegamento fra diverse realtà. Una ricerca continua di un principio unico dietro alle apparenze, un viaggio nei multimondi che, spogliandosi da limitazioni
condizionanti, apre lo sguardo alle continue meraviglie del possibile. Il percorso stilistico, è una archeologia del futuro mutevole e narrativo, una cosmogonia priva di schemi ripetitivi con una sua originale mitologia tradotta da quattro simboli chiave.
Viaggi, passaggi, trasformazioni e scoperte, il percorso creativo di Antonella Privitera è una esplorazione interiore di dimensioni apparentemente nascoste ma infinitamente estese. Ogni opera è un passaggio di stato, un portale di collegamento fra diverse realtà. Una ricerca continua di un principio unico dietro alle apparenze, un viaggio nei multimondi che, spogliandosi da limitazioni
condizionanti, apre lo sguardo alle continue meraviglie del possibile. Il percorso stilistico, è una archeologia del futuro mutevole e narrativo, una cosmogonia priva di schemi ripetitivi con una sua originale mitologia tradotta da quattro simboli chiave.
Viaggi, passaggi, trasformazioni e scoperte, il percorso creativo di Antonella Privitera è una esplorazione interiore di dimensioni apparentemente nascoste ma infinitamente estese. Ogni opera è un passaggio di stato, un portale di collegamento fra diverse realtà. Una ricerca continua di un principio unico dietro alle apparenze, un viaggio nei multimondi che, spogliandosi da limitazioni
condizionanti, apre lo sguardo alle continue meraviglie del possibile. Il percorso stilistico, è una archeologia del futuro mutevole e narrativo, una cosmogonia priva di schemi ripetitivi con una sua originale mitologia tradotta da quattro simboli chiave.
The ART
Viaggi, passaggi, trasformazioni e scoperte, il percorso creativo di Antonella Privitera è una esplorazione interiore di dimensioni apparentemente nascoste ma infinitamente estese. Ogni opera è un passaggio di stato, un portale di collegamento fra diverse realtà. Una ricerca continua di un principio unico dietro alle apparenze, un viaggio nei multimondi che, spogliandosi da limitazioni
condizionanti, apre lo sguardo alle continue meraviglie del possibile. Il percorso stilistico, è una archeologia del futuro mutevole e narrativo, una cosmogonia priva di schemi ripetitivi con una sua originale mitologia tradotta da quattro simboli chiave.
Prima entra la luce, quella lunare, oscura, che spinge all’introspezione della dimensione del femminile, intima, riflessiva, circolare; poi la luce si espande arrivando ad abitare quelle lune che all’improvviso si accendono e si rischiarano di nuovi bagliori. Dalla luna alla grandezza dell’universo, come se l’artista si abbandonasse a fluttuare in uno spazio in espansione dove prendono forma gli elementi, il metallo graffiato che lascia emergere l’oro e l’argento.
Come in un laboratorio alchemico si scende in profondità e si toglie il velo. La luce irrompe e irradia tutto intorno, dando vita a forme ancora indistinte tra cui si intravedono montagne e abbozzi di vette, un fluttuare di acque che si mescola alla vita che sembra stia per uscire dal caos primigenio. È una dimensione eterna, immobile, a metà tra il sogno e il reale, dimensione dell’essere e della creatività. Opere dense di significato e di pathos, quelle di Antonella Privitera, lavorate con abilità certosina, con l’uso sapiente delle mani che non temono di buttarsi in pasta, sporcarsi, lacerarsi.
Il racconto artistico si apre nei Frammenti di Lune, materici e luminescenti, paradigmi di universi paralleli, ologrammi complessi di micro spazi dove coesistono multi informazioni. Un grande gioco che insegue il principio di luce celato all’interno della materia. L’opera, osservata nelle diverse angolazioni, si trasforma in una sorta di globe theatre che mette in scena suggestioni in avvicendamento continuo. La superfice stessa subisce una profonda metamorfosi passando dalla fase diurna a quella notturna, capace di sprigionare una propria luce
“L’apprensione per un mondo sempre più depauperato dei suoi equilibri - politici, sociali, climatici, economici - è oggi tema diffuso, divenendo argomento imprescindibile nelle conversazioni e nelle riflessioni quotidiane di ciascuno di noi. Si parla delle emigrazioni di massa, del divario sempre più netto tra le fasce di popolazione, delle calamità naturali, delle montagne di fango che letteralmente fagocitano enormi aree urbanizzate e dei fiumi che si riappropriano dei propri letti, degli incendi che devastano migliaia di ettari, dell’inquinamento atmosferico. E qual è la conclusione? Che il mondo cambia. Che l’inarrestabile corsa verso chissà quale apocalittico traguardo ci terrorizza, ma al contempo ci sentiamo incapaci di formulare soluzioni efficaci. È da qui che prende le mosse la più recente produzione artistica di Antonella Privitera, ed ancora è da qui, da questo Mondo a pezzi, che sembra aprirsi -nonostante tutto- uno spiraglio di luce, di speranza.
I Labirinti del tempo, scenografie della storia, sono città immaginarie, punto di partenza e di approdo e centro di convergenza del Multiverso, al loro interno le interpretazioni architettoniche del passato si intrecciano alle vie del futuro, le cattedrali tridimensionali incarnano i custodi degli accessi fra le diverse dimensioni.
Un cosmo esplorato dalle Cosmonaute metafora del punto di incontro fra la coscienza universale e individuale, ricercatrici di consapevolezza capaci di varcare le soglie della zona di sicurezza per immergersi in nuove dimensioni possibili. Osservatrici del pensiero costruiscono intuitivamente i mondi che gli corrispondono guidate da una mappa invisibile allo sguardo.